Il sogno nel cassetto-ne

Questa volta è proprio la metafora giusta: il sogno esce dal cassetto e si realizza per la Cooperativa Arborvitae. Prendi un armadio, un comò, un cassettone “della nonna”, demodee, vintage, che è giunto al termine del suo viaggio o così almeno è quel che pare. Dalla polvere del passato, maneggiato e spostato, parte per l’ultimo viaggio, l’ultimo trasloco che lo porta dritto al magazzino alla cooperativa. Uno scarto. Non più utile, comunque classificato tra le cose di cui disfarsi dai vecchi proprietari. Spesso dato via proprio per togliersi l’ingombro, non tutti hanno tempo per il recupero. Noi sì, tempo ne abbiamo e ci adoperiamo per avviare una trasformazione creata manualmente dai nostri ospiti. Un po’ scarti pure loro infondo. Novelli falegnami e restauratori, pittori alle prime armi con dedizione e impegno si dedicano alla ricerca di una forma nuova, donando un’altra opportunità all’antico mobilio. La creatività trova spazio accanto alla manualità. I ragazzi sono contenti “è un’attività molto rilassante, terapeutica” commenta Lia “manda via tutti i pensieri”, “mi piace molto” dice Elisa “non lo avevo mai fatto in vita mia”. Una nuova avventura per gli ospiti delle strutture che da sempre sono coinvolti nel mantenimento degli strumenti, dei mezzi, delle attrezzature come segno di attenzione, come messaggio di speranza, di dedizione e impegno affinché si compia un atto responsabile di cura. Ci vuole fatica, ci vuole tempo, ma il valore si moltiplica con un artigianato etico. Alcuni di questi mobili saranno inseriti in quella che diventerà una struttura di accoglienza per donne e bambini. Qualcuno pensa a loro ancor prima del loro ingresso e porta colore a dimensione di bambino, allargando la prospettiva del progetto. Costruire uno spazio di accoglienza con la partecipazione di tutti, per favorire un legame di solidarietà e donare un messaggio di collaborazione e integrazione.

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