La migrazione femminile albanese:  uno sguardo sui servizi socio-sanitari e sulla mediazione culturale

Lunedì 26 marzo alle 17, ad Asti Polo Universitario Piemonte Orientale “Rita Levi Montalcini” in piazzale Fabrizio de André, si terrà un convegno dedicato alla migrazione femminile albanese nel contesto socio-sanitario e all’importanza del ruolo della mediazione interculturale.

L’iniziativa è promossa dall’Associazione dei Mediatori interculturali A.M.M.I, dall’UPO (Università del Piemonte Orientale), dalla rivista “Confronti” e dall’associazione culturale “Alb – Art”.

Lo spunto arriva dal libro “Donne d’Albania tra migrazione, tradizione e modernità” curato dal sociologo Rando Devole e dal direttore della rivista “Confronti” (www.confronti.net), Claudio Paravati. È il primo libro che parla delle donne in Albania e affronta il tema del loro ruolo nel Paese in cui sono immigrate.
Saranno presenti per i saluti istituzionali l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Asti, Mariangela Cotto, e l’assessore alle Politiche Giovanili – Manifestazioni – Pari opportunità, Elisa Pietragalla.

A moderare l’incontro, Sabina Darova, mediatrice culturale del’Associazione A.M.M.I che lavora all’Asl e al Consultorio Familiare di Asti.
Interventi di: Adriana Platone, assistente sociale e Tutor del Corso di Laurea in Servizio Sociale dell’UPO (“Quando la migrazione sollecita i servizi”); Maria Perino, docente di Relazione etniche del Corso di Laurea in Servizio Sociale e Magistrale (“Movimenti di donne: specificità e conseguenze”); Roberta Bornino, professoressa d’Italiano e coordinatrice di tanti progetti rivolti agli alunni stranieri e sull’integrazione dell’IPSIA (“I figli a scuola”). Ci sarà anche una testimonianza della seconda generazione grazie alla studentessa Sonora Koçi.

A presentare il volume “Donne d’Albania”, il direttore della rivista “Confronti” Claudio Pavati e Rando Devole, sociologo presso l’Università La Sapienza di Roma, giornalista, traduttore e scrittore.
Infine spazio per il dibattito e per le testimonianze.

L’ingresso è libero.

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