Chi siamo, la nostra mission

 Il primo numero di una nuova avventura racconta necessariamente la genesi di un percorso che, in questo caso, è un insieme di piccoli traguardi raggiunti. Sono passati alcuni anni quando, da un ideale di vita solidale, ecosostenibile e incentrata sulle persone e le loro debolezze, nasce L’Associazione Albero della Vita Onlus.

Fondata dal dottor Marco Burdese nel 1995, è sul territorio astigiano e cuneese per l’accoglienza e l’accompagnamento di persone svantaggiate a causa delle loro condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali, familiari, operando con professionalità e dedizione. Dal 2015, inoltre, è nata in supporto la cooperativa Arborvitae, (di tipo A e B) per coadiuvare l’associazione nella gestione delle attività di accoglienza e avviare le attività lavorative con la necessaria imprenditorialità sociale.

Le finalità dei progetti sono di offrire, sia un sostegno temporaneo a livello abitativo, sia un accompagnamento lungo un percorso di inclusione sociale che permetta di raggiungere l’autonomia lavorativa e abitativa e conseguentemente la piena integrazione nel tessuto sociale del territorio e nel mondo del lavoro.

 L’ente attiva processi di inserimento lavorativo volti sostenere e promuovere l’integrazione sociale e lavorativa di persone disabili, a svantaggio sociale o con fragilità psichica attraverso la realizzazione di un programma di agricoltura sociale/gestione aree verdi, articolato e complesso che coinvolge una forte partnership tra istituzioni pubbliche, realtà del privato sociale e aziende agricole.

Inoltre, applica i principi del coinvolgimento partecipato nelle attività quotidiane e dell’agricoltura sociale, promuovendo attività colturali (orto e frutteto) ed allevamento di animali sul terreno circostante la comunità di accoglienza, finalizzati all’autoconsumo.

L’accoglienza dell’Albero della Vita è curata tramite alcune strutture:

Casa Bosticco, gruppo appartamento psichiatrico a San Damiano d’Asti, dal 2007 per l’accoglienza di adulti affetti da patologie psichiatriche o vulnerabilità sociali che necessitano di una presa di carico parziale e di una soluzione abitativa comunitaria, più 1 locale per l’accoglienza di situazioni di emergenza. Simbolo dell’associazione, Casa Bosticco fu donata alla Parrocchia di San Damiano e ristrutturata a cura dell’Associazione con una spesa di circa € 450.000, finanziati da Enti religiosi, fondazioni bancarie e privati. È il primo immobile di San Damiano a emissioni zero, in quanto rispetta i requisiti più stringenti di sostenibilità ambientale in materia di isolamento, di produzione di energia (pannelli solari) e di riscaldamento (biomasse).

Casa Amalia a San Damiano, progetto di pensionato sociale in fase di definizione.

La Cooperativa si occupa delle altre strutture:

Casa Martino, casa accoglienza comunitaria a Sessant destinata a mamme e bambini, donne sole o maltrattate o in custodia cautelare.

Casa Rina e Dino a Guarene per l’emergenza abitativa e richiedenti asilo.

Casa Rosine a San Damiano d’Asti, per nuclei familiari in emergenza abitativa.

Fiori all’occhiello dell’associazione, i “Cenacoli del sabato sera”, gruppi socio-terapeutici (nati per far fronte alla solitudine), dove ci si confronta in modo conviviale e i gruppi vacanza. Si tengono ogni 15 giorni in alternanza tra Asti e San Damiano. Si cena insieme per condividere un momento spensierato e conviviale, ma si lascia spazio anche a momenti di riflessione sui Vangeli con interventi di parroci o ospiti invitati a leggere e raccontare. La cena completa dall’antipasto al dolce è “composta” da tutti i partecipanti, chi non riesce a portare il suo piatto, mette 5 euro per le varie spese. Non solo cene e riflessioni, ma anche divertimento con  serate speciali come il “Riciclone” a Natale, le braciolate a Pasqua e le vacanze estive e invernali. Un ventaglio di vita per i cosiddetti “ultimi” che per qualche periodo sono al centro di attenzioni e cure.

L’idea dei Cenacoli nasce nel 1996, quando il fondatore di ArborVitae, Marco Burdese, reduce da un’esperienza “illuminante”, in Francia alla comunità dell’Arca di Jean Vanier, dopo essere entrato in contatto con i nuovi approcci alle povertà intellettive e mentali, capì che andava stimolata la vera solidarietà piuttosto che esaltare la carità generosa di chi è forte verso il povero e bisognoso.

Con dodici amici volle dare una risposta alle solitudini “del sabato sera”, addirittura spostandosi in qualche abitazione, quando qualcuno non aveva nemmeno la forza per uscire. I volontari del Cenacolo appartenevano a gruppi parrocchiali e, quando arrivò la prima estate si ritrovarono impegnati in vari campi estivi e i nuovi amici, chiesero di essere inclusi. La strada era quella giusta. Il primo campo estivo nel 1997 vide la partecipazione mista dei membri del cenacolo con i ragazzi dei gruppi giovanili. Un grande successo di crescita e riflessioni. Da allora i “Progetti Vacanza” si sono ampliati anche d’inverno con i Capodanno e destinazioni che vanno dalla Valle d’Aosta alla Liguria, dalla Calabria al Trentino, ma anche Bretagna, Croazia, Parigi.