Tempo di vacanze. Dal 12 al 25 agosto, tra montagna e mare ci si ritempra senza perdere di vista i principi della comunità

La solidarietà del genere umano non è solo un segno bello e nobile, ma una necessità pressante, un ‘essere o non essere’, una questione di vita o di morte”.
(Immanuel Kant)

Dal 12 al 25 agosto, gli ospiti di Casa Bosticco e alcuni partecipanti dei nostri Cenacoli, accompagnati e seguiti dalla nostra operatrice Barbara, sono stati in vacanza a Bardonecchia presso la Casa Porta Paradisi e a Bordighera presso la Casa di Montenero.

Due location stupende per favorire la comunione dello spirito alla gioia della vacanza, fuori dalla comunità ma con lo stesso stile di vita. Tra loro, le figlie di Barbara, Camilla e Vittoria con brevi incursioni anche dei due gemellini, Pietro e Leonardo.

Ci piace sottolineare la presenza dei bimbi, perché è stato un momento di grande formazione, per gli ospiti certo, ma anche per i bambini che hanno imparato cosa sia la fragilità e quanto sia importante “aspettarsi”, condividere e rispettare i tempi di tutti.

Anzi, la presenza, soprattutto delle bambine, più grandi e “posate”, è stato un vero toccasana “terapia” per alcuni di loro, soprattutto il grande (in tutti i sensi) Marino, fortemente provato dalla recente e improvvisa morte del nostro Roberto, suo amico personale da molto tempo.

Giocavano tutti insieme, adulti e bambini, ridevano e condividevano tanti momenti divertenti e solidali, senza perdere di vista la vita comunitaria.

I momenti di pulizia e risparmio erano visti dai bimbi con molta serietà; la lotta contro lo spreco del cibo e dell’acqua è per noi uno stile di vita che diventa normalità, anche per i piccoli ospiti che addirittura tenevano il conto su quando fare la doccia in spiaggia e quando a casa. I più deboli erano costantemente seguiti dagli altri, nessuno ha mai lasciato indietro gli altri, anche se affrontavano momenti di difficoltà. Vacanza sì, ma giorni di grande sostegno e aiuto reciproco.

In montagna soprattutto, complici alcune giornate di pioggia, si sono consumate lunghe partite di carte, di monopoli, ma senza competizione, anzi, era bello per tutti, poter insegnare le proprie capacità, anche ai bambini.

La nostra Elisa, reduce da un gravissimo incidente che poteva bloccarla su una sedia rotelle a vita, ha saputo con il suo carattere e la sua testardaggine, tornare in acqua con l’aiuto di Andrea, riprendendo persino a nuotare. La svagata, ironica Monica sosteneva che “non si può scegliere se stare sempre con i bravi o con i “cattivi”, bisogna stare un po’ con gli uni, un po’ con gli altri”.

Fabrizio, sordomuto dalla nascita, ma con una buona autonomia, in spiaggia, all’arrivo di un gruppo di disabili gravi, voleva aiutare a tutti i costi. Tra l’altro la sua grande espressività del volto, ancora più che non i gesti, è stata accolta con molta normalità dai bambini che sostenevano “anche io parlo con il viso!”.

Gite, conoscenze, passeggiate e relax sono stati il contorno di quindici giorni davvero intensi come testimoniano queste (tante) fotografie.

 

 

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