Tre ottobre. Giornata mondiale delle migrazioni, l’Ordine dei Giornalisti rinnova la Carta di Roma

Anche l‘Ordine dei Giornalisti, riflette e si interroga sulle novità e rinnova la Carta di Roma.
 
Oggi 2 ottobre, infatti, sarà presentato al Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti il nuovo Manifesto della Carta di Roma, che nel 2018 ha compiuto 10 anni.
“Quando si fa informazione sui temi dell’immigrazione si rischia di semplificare e di fornire sintesi parziali per scelta o per mancanza di tempo/risorse” – spiega la giornalista del La Stampa, Anna Masera – con il risultato di offrire un quadro lontano dalla realtà e quindi un servizio incompleto al pubblico”.
È proprio per garantire la disponibilità degli strumenti necessari per un’informazione corretta e un giornalismo responsabile che serve questo aggiornamento delle linee guida per le redazioni riviste e aggiornate ai cambiamenti di concetti e di luoghi che il racconto delle migrazioni oggi impone. Perché quando si parla di migranti, rifugiati, vittime di tratta e richiedenti asilo – tema di grande attualità – è necessario portare al centro dell’informazione la verità sostanziale dei fatti ed è indispensabile distinguere le parole che servono alla buona informazione per contrastare quelle della politica e di chi specula sull’odio e per fare un buon giornalismo che non ha nulla a che vedere con il giornalismo buonista.
 
CARTA DI ROMA AD OGGI
RICHIEDENTI ASILO
Un richiedente asilo è colui che è fuori dal proprio paese e presenta, in un altro stato, domanda di asilo per il riconoscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, o per ottenere altre forme di protezione internazionale. Fino al momento della decisione finale da parte delle autorità competenti, egli è un richiedente asilo ed ha diritto di soggiorno regolare nel paese di destinazione. Il richiedente asilo non è quindi assimilabile al migrante irregolare, anche se può giungere nel paese d’asilo senza documenti d’identità o in maniera irregolare, attraverso i cosiddetti ‘flussi migratori misti’, composti, cioè, sia da migranti irregolari che da potenziali rifugiati.
 
RIFUGIATI
Un rifugiato è colui al quale è stato riconosciuto lo status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati, alla quale l’Italia ha aderito insieme ad altri 143 Paesi. Nell’articolo 1 della Convenzione il rifugiato viene definito come una persona che: ‘temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale od opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese’. Lo status di rifugiato viene riconosciuto a chi può dimostrare una persecuzione individuale.
 
BENEFICIARI DI PROTEZIONE UMANITARIA
Un beneficiario di protezione umanitaria è colui che – pur non rientrando nella definizione di ‘rifugiato’ ai sensi della Convenzione del 1951 poiché non sussiste una persecuzione individuale – necessita comunque di una forma di protezione in quanto, in caso di rimpatrio nel paese di origine, sarebbe in serio pericolo a causa di conflitti armati, violenze generalizzate e/o massicce violazioni dei diritti umani. In base alle direttive europee questo tipo di protezione viene definita ‘sussidiaria’. La maggior parte delle persone che sono riconosciute bisognose di protezione in Italia (oltre l’80% nel 2007) riceve un permesso di soggiorno per motivi umanitari anziché lo status di rifugiato.
 
VITTIME DI TRATTA
Una vittima della tratta è una persona che, a differenza dei migranti irregolari che si affidano di propria volontà ai trafficanti, non ha mai acconsentito ad essere condotta in un altro paese o, se lo ha fatto, l’aver dato il proprio consenso è stato reso nullo dalle azioni coercitive e/o ingannevoli dei trafficanti o dai maltrattamenti praticati o minacciati ai danni della vittima. Scopo della tratta è ottenere il controllo su di un’altra persona ai fini dello sfruttamento. Per ‘sfruttamento’ s’intendono lo sfruttamento della prostituzione o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro forzato, la schiavitù o pratiche analoghe, l’asservimento o il prelievo degli organi.
 
MIGRANTI/IMMIGRATI
Un migrante/immigrato è colui che sceglie di lasciare volontariamente il proprio paese d’origine per cercare un lavoro e migliori condizioni economiche altrove. Contrariamente al rifugiato può far ritorno a casa in condizioni di sicurezza.
Un migrante irregolare è colui che a) ha fatto ingresso eludendo i controlli di frontiera; b) è entrato regolarmente nel paese di destinazione, ad esempio con un visto turistico, e vi è rimasto dopo la scadenza del visto d’ingresso (diventando un cosiddetto ‘overstayer’); o c) non ha lasciato il territorio del paese di destinazione a seguito di un provvedimento di allontanamento.